“Oh come rabbrividirò e rimpiangerò il sole! Qui sono un signore, in patria sono un parassita” scrisse il pittore Albrecht Dürer nell’anno 1507.
Il mio progetto consiste nella composizione di un concerto scenico per soprano, quartetto d’archi e percussione che avrà una stretta relazione con il dipinto Melancholia I di Albrecht Dürer, che in tutta Europa ha avuto un’influenza enorme. Nel brano il soprano incorporerà la parte della paura che rende inquieto l’angelo. Evidentemente non riesce più a trovare il suo posto in questo mondo, di conseguenza la sua esistenza terrena gli appare senza senso. Verranno utilizzate delle tecniche ampliate per interagire con „il nuovo“ attraverso lo strumento antico, usando delle citazioni p. es. di Vivaldi, Willaert, Monteverdi, Croce e il compositore di musica da film Nino Rota.
Oltre alla produzione della partitura grafica sarà possibile eseguire una parte del brano. Il percussionista Michael Weilacher ed io faremo una registrazione nel salotto di Palazzo Barbarigo della Terrazza e a partire da questa creeremo un video musicale. Michael Weilacher suonerà degli strumenti di percussione orientali e agirà anche come attore. Lo scopo è di far sì che ci si pongano delle domande come: quanto liberi sono i musicisti o compositori nella esplorazione della loro specifica creatività? Quale ruolo gioca il nuovo ambiente musicale in questa cornice limitante e quale influenza viene esercitato da parte dell’elitarismo che vige all’interno del mondo della musica classica? Queste domande possono trovare una risposta non soltanto nell’azione scenica e nella musica, bensì anche nei costumi veneziani che esprimono le gerarchie sociali.