Florian Horsthemke, Kunstgeschichte
Florian Horsthemke, Storia dell’arte
Die Zentren der Stadt: Zur Gestalt des Stadtraumes zwischen individuellen und gemeinschaftlichen Ansprüchen im Venedig der Frühen Neuzeit
Die Gestalt des öffentlichen Raums Venedigs in der Frühen Neuzeit entstand im Konflikt individuell-familiärer und kollektiver Interessen der Republik. An der Wende des 17. zum 18. Jahrhundert, einer Zeit ökonomischer und sozialer Umbrüche, entstanden aus Palästen, Kirchenfassaden, Grabkapellen und Platzanlagen komplexe Ensembles mehrerer Architekturen, welche die Nutzung und Wahrnehmung der Stadt tiefgreifend veränderten. Das Dissertationsprojekt soll diese bislang nur wenig beschriebenen Veränderungen des Stadtraumes auf der Grundlage von Archivstudien und der dichten Beschreibung der Form der Ensembles als wesentliche Schwerpunkte venezianischer Urbanistik rekonstruieren. Angeregt von der Akteur-Netzwerk-Theorie Bruno Latours stellt der Versuch, das Verhältnis von Architekturen, Individuen und sozialen Gruppen als Zusammenspiel gleichberechtigter Akteure zu beschreiben so zuletzt auch die bislang so oft angenommene Invariabiliät und Homogenität des Stadtraumes Venedigs als Ausdruck des Mythos’ der Republik in Frage. |
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I centri della città. Sull’aspetto dello spazio cittadino tra esigenze individuali e collettive nella Venezia della prima età moderna
L’aspetto degli spazi pubblici veneziani della prima età moderna nasceva dal conflitto degli interessi individuali/famigliari e collettivi della Repubblica. Nel passaggio dal diciassettesimo al diciottesimo secolo, un periodo di forti cambiamenti economici e sociali, sorsero da palazzi, facciate di chiese, cappelle sepolcrali e piani di piazza contesti complessi di numerose architetture che mutarono profondamente l’utilizzo e la percezione della città. La tesi di dottorato intende descrivere questi cambiamenti degli spazi cittadini come punti fondamentali dell’urbanistica veneziana. Sulla base di ricerche d’archivio, della descrizione della forma delle architetture e animato dalla teoria ”attore-rete” di Bruno Latour, la testi intende descrivere il rapporto di architetture, individui e gruppi sociali come recita d’insieme di attori alla pari – e infine tenta di mettere in dubbio anche la finora così spesso affermata invariabilità e omogeneità dello spazio cittadino veneziano come espressione del mito della Repubblica. |
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