Il romanzo Plattensee, einfach (titolo di lavoro) racconta di una famiglia che nel 1979 fugge dall’Ungheria verso l’ovest e i mesi drammatici seguenti che si svolgono all’interno di un campo per profughi nei pressi di Napoli. Soltanto dopo che i bambini Misi e Borbála sono stati iniziati dolorosamente al mondo degli adulti, la loro famiglia riesce a continuare il proprio viaggio verso la Germania, verso una nuova vita. In una retrospettiva viene raccontato l’amore dei loro genitori Teréz e Károly, due persone tanto idealistici quanto irrealistici che vivono la repressione degli anni cinquanta e sessanta dell’Ungheria. Altri episodi che parlano del Leitmotiv della fuga, dell’espulsione, della patria e della mancanza di questa e le quali rendono manifesti le parallelità di eventi storici, portando la trama fino al lontano 1945 – quando la famiglia di Teréz fugge dal vicino fronte orientale in Austria – e al 1951 – quando il seienne Károly e sua madre vengono deportati dai nuovi potenti comunisti nelle terre disabitate dell’Ungheria meridionale.